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Illuminazione casa: quanti punti luce servono in ogni stanza

5 minuti di lettura·Sep 15, 2025
Illuminazione casa: quanti punti luce servono in ogni stanza

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La luce cambia tutto. Una stanza arredata con gusto ma illuminata male sembra spenta, triste. Al contrario, anche un ambiente semplice, con la giusta illuminazione, può diventare caldo, funzionale, accogliente. Il punto è proprio questo: non basta accendere una sola lampada al centro del soffitto. Per vivere bene ogni spazio servono punti luce studiati in base all’uso che fai della stanza, alla luce naturale disponibile e all’arredo.






Soggiorno




Il soggiorno è lo spazio più vissuto della casa. Qui si guarda la TV, si legge, si chiacchiera, a volte si lavora. Serve quindi una luce ambientale principale – come una sospensione centrale o una plafoniera – che illumini in modo omogeneo. Ma poi va “completata”: una lampada da terra accanto al divano crea atmosfera, una da tavolo vicino alla poltrona offre una luce più diretta per leggere, e magari qualche faretto orientabile su una libreria aggiunge profondità. L’illuminazione decorativa aiuta a dare carattere. Il numero ideale? Almeno tre fonti, anche cinque in spazi grandi o open space.






Cucina




La cucina è un ambiente tecnico. Qui la luce funzionale è fondamentale: non si cucina al buio o con ombre sul tagliere. Una plafoniera centrale o una sospensione vanno bene per la luce generale, ma sopra i fornelli e il piano di lavoro servono luci direzionali, meglio se sotto i pensili. Se hai un’isola o un tavolo, una sospensione dedicata li definisce visivamente e aiuta anche a suddividere gli spazi. Per una cucina ben illuminata, i punti luce necessari sono almeno tre: generale, funzionale e d’accento.






Camera da letto




Qui si chiede alla luce di accompagnare il riposo, ma anche di essere utile. Una plafoniera è utile per vestirsi o rifare il letto, ma le lampade da comodino sono essenziali per la sera. Se leggi a letto, servono fonti orientabili con luce calda. Meglio ancora se dimmerabili, così puoi regolare l’intensità. E se hai un armadio o una cabina, considera una luce dedicata per evitare ombre fastidiose. Anche qui, tre o quattro fonti luminose sono l’equilibrio ideale.






Bagno




Spesso viene trattato con sufficienza, ma il bagno ha bisogno di luce precisa. Soprattutto davanti allo specchio: la classica plafoniera centrale non basta. Meglio applique ai lati dello specchio, che eliminano le ombre sul viso. Per la zona doccia o vasca serve una luce dedicata, magari con protezione IP44 o superiore. Una luce neutra qui è la scelta giusta: né troppo fredda, né troppo calda. Tre punti luce, ben posizionati, sono sufficienti per un bagno funzionale e rilassante.






Corridoi e ingressi




Spazi di passaggio, ma è un errore lasciarli in penombra. La prima impressione in casa si gioca proprio all’ingresso. Serve una luce d’ambiente accogliente, magari con una temperatura colore calda. Nei corridoi lunghi e stretti funzionano bene i faretti incassati o le applique ravvicinate. Se il passaggio è frequente, valuta luci con sensore di movimento: pratiche e a risparmio energetico. In base alla lunghezza, considera da due a quattro punti luce.






Studio o home office




Quando si lavora da casa, la qualità dell’illuminazione influisce sulla concentrazione. Una luce centrale neutra va bene per l’ambiente generale, ma la postazione di lavoro va illuminata con una lampada da scrivania orientabile, magari a LED. Una luce d’ambiente più morbida può completare la scena, evitando contrasti troppo forti. Tre fonti sono l’ideale, con almeno una luce diretta e regolabile.






Come capire quanta luce serve davvero?




Non si misura in watt, ma in lumen. È questa l’unità che indica la reale quantità di luce emessa. Ogni stanza ha il suo fabbisogno:






• Un soggiorno ha bisogno di circa 100–150 lumen per metro quadrato




• In cucina si sale a 300–400




• In camera da letto bastano 100–150




• Il bagno richiede 200–300, mentre lo studio arriva anche a 500





Un soggiorno di 20 m², ad esempio, dovrebbe avere tra 2000 e 3000 lumen totali, suddivisi su più punti.






Che luce scegliere? Calda, neutra o fredda?




La temperatura colore cambia completamente la percezione di uno spazio. In soggiorno e in camera da letto funziona bene una luce calda, tra i 2700K e i 3000K, ideale per il relax. In cucina o in bagno, dove serve più precisione, meglio una luce neutra tra i 3500K e i 4000K. Per zone operative come lo studio, puoi osare anche con luce fredda (fino a 6500K), che stimola l’attenzione.






Altri aspetti da valutare




Se stai ristrutturando o progettando da zero, ragiona anche in funzione del futuro. L’uso di lampade LED ad alta efficienza energetica riduce i consumi. I dimmer aiutano a regolare l’intensità in base ai momenti della giornata. E se hai una casa smart, puoi integrare sistemi di controllo dell’illuminazione via app o assistenti vocali.





Anche l’impianto elettrico deve essere progettato tenendo conto di quanti punti luce vorrai: inutile installare solo un interruttore per stanza se poi prevedi luci d’accento o atmosfere regolabili.






Fonti e ispirazioni reali





• Artemide – Design, ricerca e tecnologia per la luce in casa




• Vimar – Impianti elettrici e automazione dell’illuminazione




• FLOS – Illuminazione d’arredo con stile italiano




• Philips Hue – Luci smart, dimmerabili, controllabili da app

scritto da Redazione Ottavius